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Giovani "start-upper"
Negli ultimi anni, molti si sono improvvisati “start-upper”, credendo ciascuno di avere l’idea più rivoluzionaria di questo pianeta e sperando di poter attingere abbondantemente dal mondo del crowdfunding. Tuttavia, premettendo che ogni persona è libera di fare ciò che vuole, secondo me è sconsigliabile avventurarsi nella gestione di una società senza una minima esperienza lavorativa (almeno 10 anni, a mio parere).
Aprire una società comporta una serie di compiti impegnativi, tra cui:
- Realizzare l’idea: Trasformare un concetto in un prodotto o servizio concreto richiede competenze specifiche.
- Vendere: Avere una buona idea non basta; bisogna anche saperla vendere.
- Capitalizzare: Ottenere finanziamenti o investimenti per far crescere l’azienda.
- Gestire le tasse: Comprendere e rispettare le normative fiscali.
- Pagare stipendi e TFR: Assumere dipendenti e gestire le loro retribuzioni.
- Pagare fornitori e affitti: Mantenere relazioni commerciali e gestire le spese operative.
Tutto ciò richiede competenze specifiche e una comprensione approfondita del mondo degli affari. Nonostante ci siano casi di successo che smentiscono questa regola, è importante considerare il quadro generale delle aziende aperte. Sembrerà facile agli “start-upper”, ma una cosa sono i sogni, un’altra è la realtà.